mercoledì 12 novembre 2008

esperan-do

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Esempi di testo in lingua

Come estratto di lingua qui di seguito vi sono
il "Padre nostro" e
l'inizio de "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi,
nelle versioni esperanto ed italiano :

(EO)

« Patro nia, Kiu estas en la ĉielo,
sanktigata estu Via nomo.
Venu Via regno,
fariĝu Via volo,
kiel en la ĉielo tiel ankaŭ sur la tero.
Nian panon ĉiutagan donu al ni hodiaŭ
kaj pardonu al ni niajn ŝuldojn,
kiel ankaŭ ni pardonas al niaj ŝuldantoj.
Kaj ne konduku nin en tenton,
sed liberigu nin de la malbono.
(Ĉar Via estas la regno kaj la potenco
kaj la gloro eterne.)
Amen »

(IT)

« Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome.
Venga il tuo regno,
sia fatta la Tua volontà,
come in cielo, così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non indurci in tentazione,
ma liberaci dal male.
(Poiché Tuo è il regno, la potenza
e la gloria in eterno.)

Il "Padre nostro" è brano significativo
poiché mette in evidenza varie caratteristiche della lingua,
come i correlativi, modi verbali
come l'indicativo e il volitivo e
la derivazione di parole mediante agglutinazione:
si noti come da ŝuldo (peccato) deriva
ŝuldanto (peccante, peccatore) o come si ottiene
il contrario di bono (bene) aggiungendo
il prefisso mal-, ottenendo malbono (male).



Altro pezzo che può far capire l'aspetto della lingua anche nella prosa,
è l'inizio de "Le avventure di Pinocchio":

(EO)

« Estis iam...!
- Reĝo! - diros tuj miaj malgrandaj legantoj.
- Ne, geknaboj, vi eraris. Estis iam lignopeco.
Ĝi ne estis legno luksa, sed simpla peco el stako, tia,
kian vintre oni metas en la fornon aŭ kamenon,
por bruligi fajron kaj varmigi la ĉambron.
Mi ne scias, kiel okazis, sed fakto estas,
ke iun tagon ĉi tiu lignopeco venis en la laborejon de maljuna lignaĵisto,
kies nomo estis majstro Antono,
kvankam ĉiuj nomis lin nur Ĉerizo pro la nazopinto,
ĉiam brila kaj ruĝa, simile al matura ĉerizo. »

(IT)

« C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.
- No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta,
di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti
per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Non so come andasse [come accadde],
ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno
capitò nella bottega di un vecchio falegname,
il quale aveva nome mastr'Antonio,
se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia,
per via della punta del suo naso,
che era sempre lustra e paonazza,
come una ciliegia matura. »
(da "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi e
la traduzione in esperanto di Giuseppe Croatini
(lievemente adattata per avvicinarla alla traduzione letterale). ).

La prima cosa a risaltare anche per chi non conosce la lingua
è forse il diverso uso dell'articolo
(in esperanto non esiste l'indeterminativo).
Si noti anche la traduzione della parola "ragazzi"
che in esperanto non diventa "knaboj"
("ragazzi" in senso letterale, cioè solo maschi)
ma geknaboj ("ragazzi e ragazze": il prefisso ge- indica che
il gruppo è di ambosessi).


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