martedì 14 ottobre 2008

G.G.

"Parmi, oltre a ciò, di scorgere nel Sarsi ferma credenza,
che nel filosofare sia necessario appoggiarsi all’opinioni
di qualche celebre autore, sì che la mente nostra,
quando non si maritasse col discorso d’un altro,
ne dovesse in tutto rimanere sterile ed infeconda;
e forse stima che la filosofia sia un libro e
una fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orlando furioso,
libri ne’ quali la meno importante cosa è che quello
che vi è scritto sia vero. Signor Sarsi, la cosa non istà così.
La filosofia è scritta in questo grandissimo libro
che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi
(io dico l’universo), ma non si può intendere se prima
non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri,
ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica,
e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche,
senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola;
senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto".

Galileo Galilei ( Il Saggiatore, 1623 )

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